Un progetto eco-sostenibile

L'apertura del sito di estrazione è avvenuta nel 2011, a seguito della valutazione di un progetto eco-sostenibile che prevedo lo sfruttamento della cava a settori "finiti" partendo da monte verso valle, a garanzia di uno sfruttamento e di un recupero e bonifica graduali, a al fine di non gravare sull'impatto ambientale, come succedeva in passato.

In seguito a sopralluoghi e opportune verifiche, volendo preservare la flora, la fauna e l'ambiente circostante, i mezzi utilizzati per frantumare il materiale di grandi dimensioni sono a basse emissioni di polveri, vibrazioni e suoni, come il martellone silenziato applicato all'escavatore, le perforatrici silenziate, bulder buster ed esplosivi di tipo Nones di ultima generazione, molto più sicuri sia per l'ambiente che per la sicurezza dei lavoratori.

L'azienda ha predisposto una linea elettrica che le consentisse di far funzionare i vari macchinari grazie all'energia rinnovabile fornita dalle centrali idroelettriche della C.V.A, senza utilizzare, dunque, gruppi elettrogeni inquinanti.

Al fine di evitare rumori e di non produrre polveri, per la riquadratura dei blocchi vengono utilizzati il filo diamantato e l'acqua che, raccolta e convogliata in appositi depuratori, viene riutilizzata, creando così un circuito chiuso che ne evita la dispersione e il consumo eccessivo. Inoltre, i fanghi prodotti vengono smaltiti in centri autorizzati.

Il progetto dunque ha mantenuto una forte attenzione all'eco-sostenibilità ambientale per garantire il recupero della zona una volta terminata l'attività di estrazione. Sempre in quest'ottica, l'azienda sta valutando la possibilità di impiantare delle colture per integrare e valorizzare la zona.